Politica come forma più alta di carità

Rivoluzione ecologica e salvaguardia del bene comune

Autore:
Wittfrida Mitterer

Descrizione:

L’Alto Adige è un territorio che, grazie soprattutto al secondo Statuto di Autonomia (1972) ma anche alla scarsità di suolo edificabile dovuto alla sua orografia, è riuscito a contenere i fenomeni di dispersione urbana che hanno caratterizzato la maggior parte delle realtà italiane.
A questo si aggiunge l’investimento continuo in infrastrutture e servizi per lo sviluppo dei borghi montani e per il mantenimento della popolazione residente nei luoghi di origine.
Tutto questo però non è ancora supportato da concetti urbanistici sostenibili, per cui si assiste a interventi esemplari ma che riguardano edifici singoli.
All’urbanistica e alla mobilità altoatesina sono connesse opere fondamentali quali parcheggi e stazioni ferroviarie anche interrate, ma che rappresentano un danno per la falda acquifera e per l’ecosistema.
Un altro aspetto problematico del territorio è la sostenibilità sociale dei nuovi quartieri che cercano di autoproteggersi anziché cercare il dialogo con lo spazio pubblico.
Quindi i temi difficili del contesto altoatesino diventano la sostenibilità, una ecologia delle relazioni, lotta all’inquinamento, nuovi modi di abitare e adattamento del territorio.
La rivoluzione ecologica potrà decollare se il bene comune verrà posto al centro delle decisioni politiche e se l’individuo saprà cogliere il nesso tra salvaguardia del bene comune e il benessere personale.

Scheda:

Anno pubblicazione:
2021
Pagine:
2 - 3
Numero:
130-131
Numerazione: Url: Parole chiave:
Bioarchitettura, Architettura, Progettazione, Verde, Ingegneria, Urbanistica, Ambiente, Ecologia, Inquinamento, Natura, Sostenibilità, Alto Adige, Statuto di Autonomia (1972), Infrastrutture e Servizi, Concetti Urbanistici Sostenibili, Ecosistema, COP26, Parigi 2015, Intergovernmental Panel on Climate Exchange, IPCC, Transizione Ecologica.

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