l cappellano volontario nelle acciaierie ex Ilva di Taranto, Nicola Preziuso, ha trascorso in fabbrica oltre 40 anni della sua vita: Membro della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, è parroco della chiesa Gesù Divin Lavoratore, situata nel Rione Tamburi, a circa 300 metri dal grande complesso siderurgico oggi denominato “Acciaierie d’Italia”.
Il gigante siderurgico, divenuto simbolo negativo della “Città dei due mari", ha cambiato nomi e proprietari ma ha lasciato inalterati i problemi legati all’occupazione e all’inquinamento.
Circa 30 anni fa, durante uno dei più intensi momenti formativi organizzati dalla Conferenza Episcopale Italiana, conobbe Ugo Sasso e Wittfrida Mitterer, fondatori dell’Associazione Bioarchitettura e dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura: Fu in seguito a tale incontro che Nicola Preziuso, in veste di direttore dell'Ufficio Diocesano di Pastorale del Lavoro, avviò un "Percorso di Formazione alla Cittadinanza Responsabile" che coinvolgeva i protagonisti dell'epoca sulle tematiche ambientali.
L'impellente desiderio di sognare un mondo del lavoro diverso, capace di reagire all'inquinamento e alla monocultura dell'acciaio, è stato il motore attraverso cui Nicola Preziuso ha avviato molte importanti iniziative con li coinvolgimento di ampi settori della società civile, associativa, istituzionale.
Di seguito vengono riportate le sue esperienze più significative e alcune riflessioni: “Dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia”, produzione di acciaio pulito: il modello della città di Hamilton, recupero di una Casa Cantoniera Anas, recupero del patrimonio edile e bonifica attraverso tecniche di fito-rimediodell’ex area militare ”Cimino Manganecchia”, Studio Medico “Claudio Cito e Enza Gentile”.