Grande opera o grande errore?

Il futuro incerto del Mose (e di Venezia)

Autore:
Wittfrida Mitterer intervista Alberto Cecchetto

Descrizione:

Perché il Mose è considerato un sistema di difesa con grandi criticità?
Lo chiediamo ad Alberto Cecchetto, architetto e docente di Progettazione Urbana presso lo IUAV di Venezia.
Il MOSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) venne ipotizzato dopo l’alluvione del 1966 per “salvare” Venezia e la laguna dall’acqua alta e fu scelto un sistema di paratie mobili poste sui fondali sabbiosi delle tre bocche in quanto meno impattante, rispetto ad altre soluzioni, e relativamente invisibile.
In realtà il Mose è solo una parte, difficile e sperimentale, di un intervento assai più ampio e complesso che non si può limitare solo al problema delle acque alte, ma deve ampliarsi all’intera laguna fino a restituire un equilibrio ambientale complessivo alle tre bocche di porto: quella di Malamocco, quella del Lido e quella di Chioggia.
Le criticità del sistema Mose riguardano evidentemente l’ambiente naturale ma anche la manutenzione e la fruibilità del porto nel tempo.
Inoltre bisogna prendere in considerazione i costi diretti e indiretti per quest’opera: la gestione del progetto negli anni a dovuto sopportare sprechi e una diffusa malagestione che dovrà essere riveduta e corretta in futuro.

Scheda:

Anno pubblicazione:
2019
Pagine:
2 – 5
Numero:
119
Numerazione: Url: Parole chiave:
Bioarchitettura, Architettura, Progettazione, Verde, Natura, Ecologia, Paesaggio, Sostenibilità, Venezia, MOSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), Alberto Cecchetto, IUAV, Paratie Mobili, Laguna, Canali, Bocche di Porto, Malamocco, Lido di Venezia, Chioggia, Porto, Mare, Repubblica di Venezia, Murazzi, Porto Marghera, Canale dei Petroli, Leggi Speciali per Venezia

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