Il maso Mayrhof, situato nella “Gschnitztal”, una valle alpina del Tirolo, fu costruito nel 1627 ed è distribuito su 4 piani: Si tratta quindi di una costruzione imponente che è stata oggetto di un recupero attraverso un progetto pilota condotto dall'Università Tecnica di Innsbruck, in cui sono state utilizzate tecniche di costruzione nuove e lungimiranti.
L'attenzione è stata rivolta all’adozione di metodi di costruzione sostenibili con un uso esteso del legno, materiali rinnovabili e materiali a basse emissioni che siano anche in grado di immagazzinare anidride carbonica.
La struttura muraria in mattoni è stata in gran parte conservata mentre i solai esistenti, realizzati con travi a vista, sono stati risanati e protetti attraverso una pannellatura di assi di legno.
L'area del fienile è stata invece demolita eccetto la composizione di elementi in legno incrociati della facciata sud, e al suo posto è stato realizzato un nuovo edificio secondo il principio della “casa nella casa”.
Dal punto di vista costruttivo il volume della nuova costruzione si organizza attorno ad un unico elemento portante centrale: così al piano primo, il pilastro centrale culmina in una struttura ramificata ad albero, prosegue come semplice punto di appoggio al secondo livello per poi, grazie ad una travatura portante, scomparire completamente al terzo livello.
Il “maso multigenerazionale” dopo l’intervento di restauro durato quasi due anni si avvicina allo standard della casa passiva, per cui questo risanamento dimostra che è possibile preservare preziosi edifici storici e combinarli con una tecnologia costruttiva innovativa.
Il risultato è un metodo di costruzione che conserva gli elementi storici abbinandoli a tecniche contemporanee, al fine di offrire, anche in edifici recuperati, la massima qualità di vita secondo gli standard più moderni.