Il trasferimento dei sudtirolesi nel Reich Autore: Günther Pallaver Descrizione: In occasione del 50° anniversario del secondo Statuto di Autonomia dell’Alto Adige è stato presentato un progetto complesso che si basa su un fondo completo e inedito riguardante i quartieri in 130 luoghi in Austria realizzati per gli optanti, per coloro che hanno scelto l’emigrazione dalle terre altoatesine e della val Canale tra il 1939 e il 1944.
Il progetto è illustrato nel libro “Südtiroler Siedlungen. Condominium in Mind” pubblicato dalla casa editrice universitaria A. Weger nel dicembre del 2022.
I tentativi di assimilazione forzata di minoranze nazionali nel periodo tra le due guerre ebbero luogo soprattutto negli stati autoritari o totalitari, come l’Italia fascista, dove tutti i gruppi nazionali non italiani subirono misure coercitive della loro identità: questa politica di assimilazione coinvolse la situazione di conflitto etnico presente in Alto Adige / Sudtirolo.
Il trasferimento rientrava nella logica della politica di conquista nazionalsocialista, che riguardò non solo i sudtirolesi, ma tutta una serie di altri Volksdeutschen (tedeschi di etnia): con il Patto d’Acciaio il trasferimento dei sudtirolesi iniziò nel giugno 1939; patto voleva anche risolvere una volta per tutte il problema dell’Alto Adige trasferendo la sua popolazione nel Reich.
Il patto prevedeva la soluzione del problema in tre fasi: 1) trasferimento dei Reichsdeutschen, cioè dei cittadini tedeschi del Reich, nati e residenti in Alto Adige (si trattava soprattutto di ex austriaci); 2) trasferimento dei Volksdeutschen non “legati al suolo”, ovvero a proprietà terriere (in altre parole operai, impiegati, liberi professionisti, commercianti etc.); 3) trasferimento della rimanente popolazione di Volksdeutschen “legata al suolo” (ovvero i piccoli e grandi proprietari terrieri).
I sudtirolesi si divisero dunque tra Geher (partenti), ovvero coloro che optarono per la cittadinanza tedesca e quindi per l’emigrazione nel Reich, e Dableiber (restanti) che mantenevano la cittadinanza italiana e rimanevano in Alto Adige.
Günther Pallaver è prof. emerito di scienze politiche e media presso l’Università di Innsbruck.
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Scheda:
Anno pubblicazione: 2023 Pagine: 32 - 37 Numero: 142
Numerazione: Url: Parole chiave: Bioarchitettura, Architettura, Progettazione, Ingegneria, Ambiente, 50° anniversario del secondo Statuto di Autonomia dell’Alto Adige, Wittfrida Mitterer, Quartiere, Urbanistica, Storia, “Südtiroler Siedlungen. Condominium in Mind”, Casa Editrice Universitaria A. Weger, Italia Fascista, Conflitto Etnico, Alto Adige / Sudtirolo, Nazionalsocialismo, Volksdeutschen, Patto d’Acciaio, Reich, Reichsdeutschen, Volksdeutschen, Volksdeutschen, Geher, Dableiber, Günther Pallaver, Università di Innsbruck, Adolf Hitler, Heinrich Himmler, Austria, Germania. |