Rudolf Doernach è uno dei principali riferimenti del movimento ecologista degli anni 70’ ed è il precursore del concetto di bioarchitettura.
Di origine tedesca, Doernach, all’Università di Washington a Saint Louis nel Missouri, sperimentò costruzioni leggere a guscio e case galleggianti collaborando anche con Buckminster Fuller.
In Germania, negli anni 70’, collaborò con Frei Otto e successivamente, sviluppò il progetto “SFB 230” sullo studio dei sistemi naturali e l’impiego dei principi del design bionico.
L’aspetto rivoluzionario della ricerca di Doernach è legato alla fondazione nel 1975 dell’Istituto di Ricerca e Centro di Formazione “Bioversitat” a Wildberg, dove si conducono progetti sull’architettura vegetale.
“La Società Marittima” è una dissertazione di Doernach sul futuro possibile delle città, contenuta nel suo libro “Biotektur” (1977): da qui nasce la necessità di un riordino dei principi teorici e dell’aspetto urbano delle città che sfocia nella utopistica proposta di abbandonare la terra e colonizzare il mare attraverso isole galleggianti e salvare così la “Natura Continentale”, permettendo alle piante e alla biodiversità di rigenerarsi.
Doernach (scomparso nel 2016) definisce così la disciplina della “Biotektur”: “un’ipotesi alternativa all’architettura o un possibile sistema futuro complementare.